Antonio Falchetti: la nascita di un sogno
È una tipica storia d’imprenditoria italiana, quella di MTA. È la storia di un’azienda partita dal nulla o quasi che, grazie all’intuito, alla determinazione e alla perseveranza degli uomini che l’hanno fondata e, nel tempo, fatta crescere, è diventata uno dei punti di forza di un Paese come il nostro.
All’origine di tutto c’è Antonio Giulio Falchetti. Nato a Genova il 4 aprile del 1908, Antonio inizia la sua carriera lavorando alla Stigler, storica azienda di ascensori e montacarichi. Nel 1930, a soli 22 anni, è già un tecnico specializzato, responsabile del montaggio degli ascensori a bordo del Rex, transatlantico di lusso, in costruzione nei cantieri Ansaldo di Sestri Ponente.
Nel 1933, quando Antonio, a 25 anni, s’imbarca sul Rex nelle vesti di tecnico ascensorista. Non è un viaggio come tanti, perché il transatlantico completa la rotta da Genova a New York in un tempo record, assicurandosi il "Nastro Azzurro", riconoscimento attribuito alla nave passeggeri che conquista il primato di velocità nell’attraversamento dell’Oceano Atlantico in un regolare servizio commerciale senza scali.
Per Antonio il 1933 è un anno importante, anche perché fa segnare la nascita del primogenito Umberto, seguito tre anni dopo dal fratello Giuseppe.
Arrivano, però, tempi bui: dopo pochi anni, il mondo è sconvolto dalla Seconda guerra mondiale. Non è più il momento di traversate oceaniche da record, anzi i transatlantici vengono requisiti dalla Regia Marina Italiana, che intende trasformarli in portaerei.
Dopo la guerra, Antonio viene chiamato a lavorare ancora alla Stigler, ma nella sede di Milano e si trasferisce a Codogno da una zia, sorella di sua madre, che aveva sposato un tenente di Codogno, conosciuto durante la Prima guerra mondiale. Codogno è, all’epoca, poco più che un borgo rurale, nelle campagne tra Lodi e il Piacentino, che si rivela ospitale e in grado di offrire tutto quello che le città, devastate dalla guerra e dai bombardamenti, non sono in grado di garantire. Antonio raggiunge questa località, talvolta utilizzando mezzi di fortuna, per trovare ospitalità presso gli zii e le cugine. Nel 1944 la moglie e i figli lo raggiungono a Codogno, dove poi rimarranno. Pur continuando a lavorare alla Stigler-Otis, Falchetti decide di costruire qualcosa di suo: nasce così nel 1949, con la partecipazione di un amico, la Fusibili S.r.l. Antonio Falchetti, infatti, ha intuito l’esistenza di un mercato interessante per le valvole fusibili, anche ad alto voltaggio. Per questo, nel 1952, fonda un’altra azienda, la Microtecnica Codognese, poco tempo dopo ribattezzata Meccanotecnica Codognese: siamo nel 1954, momento al quale si fa ufficialmente risalire la nascita della futura MTA.
“Avevo osservato, con il mio lavoro, quanto facilmente bruciassero i fusibili e come le minuterie elettriche, venissero facilmente sprecati dagli elettrauto, per le loro dimensioni e l’esiguità del costo”